Le Fritole, frittelle in veronese, sono uno dei dolci più golosi del nostro Carnevale. Ripiene di mele, uvetta e un goccino di grappa che profuma l’impasto riempiono le vetrine delle pasticcerie della città in un tripudio di golosità. Ma prepararle in casa è davvero facile e poi volete mettere la soddisfazione?
Le Fritole hanno una storia antica. Già nel 1300 le famiglie più ricche usavano preparare questi dolcetti nei giorni di Festa del Carnevale, che venivano in origine fritti nel grasso di maiale. Usanza che si è poi persa a favore dell’uso dell’olio di oliva.
La Ricetta fa la sua comparsa ufficiale nel 16° secolo in un libro di gastronomia scritto da Bartolomeo Scappi, cuoco ufficiale di Papa Pio V. La fama di queste frittelle divenne tale che nel ‘700 venne proclamato come “Dolce Nazionale dello stato Veneto”.
Ma come per tutte le ricette tradizionali ogni paese, famiglia, ha poi la sua versione tipica. E quindi mentre a Venezia si chiamano “Fritoe” a Verona diventano “Fritole”, ricetta che prevede l’uso della grappa e viene arricchita da cubetti di mela, non previsti invece nella ricetta veneziana.
I FRITOLERI VENEZIANI
A Venezia i “Fritoleri” erano raggruppati in una vera e propria corporazione, La Maddalena. Vestiti con un grembiule bianco postavano il loro chioschetto nei vari campi e campielli dove preparavano e vendevano le loro fritelle. Immancabile era il vasetto forato dal quale facevano scendere lo zucchero che andava ad addolcire le Fritole. Mestiere che i Fritoleri tramandavano di generazione in generazione.
Un mestiere di tutto rispetto come fa intendere Goldoni nella sua commedia “Il Campiello” nel 1755 raccontando di Orsola, fiera fritolera veneziana, che viene invece denigrata dalla siora Gasparina in un simpatico scambio di battute.
“Orsola: Chi songio? una massera?
Gasparina: Pezo. Una frittolera
Orsola: Vardè! se fazzo frittole? La xè una profession
Gasparina: Co la ferzora in ztrada zè par bon “
Orsola: chi sono? Una massaia? – Gasparina: no peggio, una frittolera – Orsola: ma guardate un pò, fare frittelle è una professione – Gasparina: ah beh, sembra proprio, con la padella in strada… (ironicamente)
LA CUCINA VERONESE DEL CARNEVALE
Il Carnevale veronese, Bacanal del Gnoco, è il Carnevale più antico d’Italia ed è un momento molto sentito dai veronesi. Il culmine dei festeggiamenti avviene il Venerdì Gnocolar giornata di sfilata dei carri fra le vie cittadine. A capo del corteo PAPA’ DEL GNOCO, la maschera più importante. Un omone vestito di rosso (no, non è Babbo Natale) che regge in mano un enorme forchettone con infilzato un grande gnocco.
Gli Gnocchi sono infatti il piatto tipico del Carnevale veronese, conditi con sugo di pomodoro, ragù o con la tipica Pastisada de Caval (uno stracotto di carne di cavallo) non possono mancare sulle tavole dei veronesi, rigorosamente fatti in casa.
E dopo gli Gnocchi? Si conclude il pasto con un bel vassoio di Fritole o di Galani (chiacchiere o frappe)
FRITOLE, LE FRITTELLE DEL CARNEVALE VERONESE
Ingredienti
- 300 g Farina 00
- 100 g Zucchero semolato
- 2 Mele
- 1 Limone scorza grattugiata
- 150 g Uva sultanina
- 2 Uova
- 1 + 1/2 bicchiere Latte
- 10 g Lievito di birra fresco
- 1 bicchierino Grappa
- un pizzico di sale
- 1 lt Olio di semi per la frittura
- zucchero semolato per la decorazione
Istruzioni
- Mettete in ammollo l’uvetta in acqua calda per circa quindicina di minuti. Nel frattempo sciogliete il lievito di birra in mezzo bicchiere di latte tiepido.Sbucciate le mele, togliete il torsolo e tagliatele a pezzetti piccoli, bagnatele con qualche goccia di limone per non farle annerire.
- In una ciotola mescolate le uova con lo zucchero, aggiungete la farina, il bicchiere di latte e il latte con il lievito sciolto. Aggiungete ora l'uvetta sgocciolata, i dadini di mela, la grappa, la scorza di limone grattugiata, e un pizzico di sale. Amalgamate bene.Coprite con la pellicola e fate lievitare per un'ora e mezza.
- Quando l'impasto è pronto versate abbondante olio in una padella e portate alla temperatura di 175°.Con l'aiuto di due cucchiai versate l'impasto nella padella e friggete le frittelle poche per volta. Quando saranno ben dorate da tutti i lati scolatele e fate asciugare su carta assorbente. Rotolate infine le frittelle nello zucchero semolato.
Mary Vischetti says
Mi fanno una gola pazzesca Barbara! Bellissimo post e fantastiche le nostre tradizioni!
Baci,
Mary
Barbara Boni says
Le tradizioni sono il nostro patrimonio culturale ed abbiamo una ricchezza infinita. Grazie Mary. Un abbraccio 🤗